Barbara Karwowska

06.11.2020

edited by Raffaele Loffredo

Cosa ha significato per un'artista polacca approdare, vivere a Napoli e confrontarsi col panorama dell'arte contemporanea italiana?


Sono arrivata a Napoli nel lontano anno 1992 con un bagaglio alle spalle di una solida scuola d'arte ma non mi consideravo ancora un'artista nonostante la mia consapevolezza di avere talento e ottima preparazione professionale di base.

Napoli e la mia vita vissuta intensamente in questa città mi hanno aiutato ad arricchire la mia esperienza artistica, avendo avuto quasi da subito la fortuna di confrontarmi con la panorama dell'arte contemporanea in Italia.

Napoli mi ha aiutato a sviluppare il mio carattere e la mia personalità ed è diventata la mia musa ispiratrice, aprendo all'estremo la mia creatività in continua evoluzione.
Ormai sono piena di idee che si sovrappongono in continuo ed a volte ho difficoltà a scegliere quella  che vale la pena a realizzare subito.
Negli anni 1993/94 ho avuto modo di confrontarmi con grandi maestri come Salvatore Vitagliano, Adriana De Manes, Enzo Bergamene che sostenevano la mia l'arte trasmettendomi entusiasmo ed  energia positiva.
Vivo ormai da 28 anni a Napoli ed sono profondamente contaminata dalla sua cultura e dalla sua gente Oggi mi sento a 360° un'artista napoletana (di origini polacche ovviamente).

Negli anni, oltre alla pittura hai sperimentato altri linguaggi artistici come la performance. Con quali grammatiche artistiche e con quali temi vorresti ancora confrontarti in futuro?


Dopo la mia esperienza come attrice con il gruppo teatrale MALATHEATRE di Ludovica Rambelli negli anni 2000/2003 ho deciso di sperimentare anche con la performance.
La mia prima performance ed anche quella che ritengo più significativa è stata nell'anno 2010 "Grido d'artista" tenutasi per la rassegna "Artisti in vetrina" da Gino Ramaglia. 

Il messaggio di questa performance era: "L' umanità ha perduto il suo cuore, e noi dobbiamo ridarlo a chiunque lo rivoglia"

Come sfondo di questa mia azione ho allestito un piccolo palcoscenico con alcuni miei quadri della serie "Fragile guerriera". Il più significativo quadro di questa serie è "La Madonna di 7 spade" che si adattava perfettamente a questa mia performance. 

Oggi vorrei approfondire ancora di più il tema della figura umana, l'essenza dell'uomo al centro della scena, immerso in un'ambientazione che fuoriesce dal reale per giungere ad un piano metaforico, sto riflettendo su una nuova sintesi di questi due concetti.
Questa sintesi include il mio percorso artistico precedente e differenti temi pittorici quali l'oroscopo, incantesimo fiabesco, la ricerca estetica e le mie ossessioni iconiche: centrini di merletto, piume, corone stilizzate, geroglifici decorativi, angeli e ombre e infine numeri della Tombola.

"Raccontami del tuo percorso artistico con particolare riferimento alle tue opere con tema urbano"

Come già accennato, la tematica fondamentale per me è la figura umana, sin dall'inizio del mio percorso artistico.
Inizialmente indagavo oltre alla fisionomia anche il mondo interiore che ognuno di noi porta con sé .
All'inizio del mio percorso artistico la mia creatura umana era infatti sempre immersa in un'ambientazione quasi astratta, accompagnata da vari simboli come piume, corone, aurore ed ornamenti decorativi come il pizzo.

Frequentando la città mi avvicinai al tema urbano, cominciando ad osservare un forte legame tra l'umano e l'architettura.
La mia prima l'opera ispirata dall'architettura dei palazzi storici di Napoli risale all'anno 2002 ed è intitolata "Sul tetti di Napoli".
Su questa tela ho dipinto un momento di riposo delle persone, sulla terrazza avvolte dai raggi solari, i quali ammorbidiscono anche la decisa forma della architettura che li circonda.
Una volta terminato questo quadro mi accorgo di quanto la figura umana venga quasi assorbita dall'ambiente nella quale si ritrova accorgendosi che l'architettura ogni giorno cambia il suo colore in mille sfumature differenti.

Negli anni 2008/2009 il mio interesse per il tema urbano diventa il centro della mia attenzione e gli dedico un intero anno della mia vita.
In quel periodo nascono 12 tele ispirate del luogo LANIFICIO 25 tra le quali
"a Napoli la notte è magica",
"Mistero",
"Circo esistenziale",
"Teatro",
"LANIFICIO 25"

In questo ciclo di opere dedicate al tema urbano non poteva mancare il simbolismo a me caro. La piuma compare su quasi tutte le tele come se fosse un "acchiappasogni". Sono le piume che permettono ai sogni di volare e raggiungere la mente delle persone. 

L'opera"a Napoli la notte è magica" coglie la magia delle serate e delle atmosfere napoletane.

Un gruppo di persone quasi totalmente assorbite dal buio di notte si confonde con i frammenti di architettura creando un unico "corpo abbondante".
Soltanto un piccolo forte faro di luce bianca dall'alto fa scoprire particolari espressioni di alcuni volti.
E' questa opera la chiave di tutto questo mio ciclo pittorico dedicato al tema urbano.