NEUTRO - Sophie Westerlind - Yes, I used to be a great dancer

23.01.2022 - 16.04.2022
"Ingrid e Siv hanno dei corpi fragili ma anche forti, a volte i loro movimenti sono eleganti e raffinati, ma altre volte goffi e quasi grotteschi. Muoversi tra il letto e la poltrona è complesso, mettere i pantaloni richiede fatica, allacciare il reggiseno richiede concentrazione."
Per NEUTRO Sophie Westerlind racconta attraverso il disegno i ricordi che la legano alle due nonne e i momenti che con loro ha condiviso durante le sue ultime visite in Svezia. Uno sguardo nel loro spazio intimo, nel quale le cose che le circondano giocano un ruolo importante per raccontare la loro presenza: la crema Nivea di Siv in parte al letto, le scarpe da ballo con i tacchi alti di Ingrid. "Quando immagino Ingrid e Siv dentro le loro case circondate dai loro oggetti personali mi sento vicina a loro. Mentre disegno mi sembra di ricordare e capire meglio i loro gesti".
Le sei composizioni diventano tentativi di raccontare la loro fisicità, la dimensione spazio tempo è loro, la somiglianza di fisionomia non è importante. I disegni vogliono trasmettere qualcosa della presenza di Ingrid e Siv all'interno delle loro case, ma sono anche un modo per l'artista di ricordare e capire queste due figure, un tempo materne, i cui gesti le sembrano ora quasi infantili.
Il disegno per Sophie Westerlind è un'attività personale e intima che nello stesso tempo facilita l'interazione con le persone attorno. "Disegnare non fa rumore, non sporca più di tanto, non disturba quasi mai nessuno. Ha poco valore e non deve sempre essere venduto. Il risultato non deve neanche sempre essere mostrato, si può chiudere il quaderno e metterlo via se quello che c'è dentro è troppo personale."
Con queste opere l'artista decide invece di mettere in mostra parte dei suoi legami affettivi più stretti cercando di rintracciare i corpi con i loro gesti familiari, interpretando il linguaggio corporeo che ha origine nei suoi ricordi, in misura quasi reale. Approcciando per la prima volta questa tecnica sulla grande dimensione, l'artista ha lavorato con una tessitura leggera che ricerca un equilibrio cromatico tramite accostamenti di tanti piccoli segni intrecciati. Avvicinandosi ad osservarne i dettagli si vede come il disegno con pastelli ad olio non permetta di cancellare 'gli errori', ogni segno rimane. La carta svela tutto.
La stessa vista ravvicinata è riportata nella pubblicazione che accompagna la mostra, edita in 100 copie. Al suo interno, i dettagli delle opere di Sophie Westerlind sono accompagnati da un brano della fotografa inglese Isabelle Young che narra con un personale stile autobiografico, fatto di testo e foto, il suo ritorno a Venezia, l'incontro con i disegni nello studio di Westerlind e alcune delle riflessioni che ne sono scaturite.
Sophie Westerlind
(1985) disegna e dipinge principalmente dal vivo, stimolata dalle esperienze e l'impatto che le persone, gli spazi e le cose hanno su di lei. Si è laureata alla Central Saint Martins e successivamente la magistrale al Royal College of Art di Londra. Il suo interesse nell'interpretare il linguaggio corporeo e le relazioni interpersonali l'hanno portata all' Accademia di Belle Arti di Venezia per specializzarsi in Anatomia e il potenziale espressivo del corpo umano. Ha esposto presso il Museo Diocesano di Belluno-Feltre, al Museo di Antichità a Stoccolma ed è stata in residenza presso l'Ex Villaggio Eni a cura di Dolomiti Contemporaneo (2019), al cantiere di Fincantieri a cura di Venice Galleries' View e Forte Marghera (2020) e a Fano a Lido la Fortuna curato da Luca Zuccala e Andrea Tinterri (2021). Vive e lavora tra Italia e Svezia.
Isabelle Young
(1989) è una fotografa londinese. La ricerca visiva e la scrittura sono al centro del lavoro di Young, influenzato da narrazioni letterarie che giocano attivamente con il tempo e il punto di vista che, a loro volta, danno forma ai suoi scatti. La sua pratica comprende libri fotografici e installazioni che combinano la fotografia analogica con le narrazioni cinematografiche. Attualmente sta frequentando il master in Fotografia al Royal College of Art di Londra.
NEUTRO
è un progetto espositivo che invita artisti e fotografi contemporanei a sperimentare liberamente in uno spazio eterotopico, dove i rapporti istituzionali tra opera, sede espositiva e fruitore sono sospesi e le opere collocate in un ambito diverso da quello usuale. Sei bacheche commerciali diventano la cornice all'interno della quale l'artista è chiamato a confrontarsi, senza vincoli, con un'esposizione basata sulla fruibilità costante e la diretta relazione con il pubblico.
Un'azione semplice, sfruttare bacheche vuote all'interno della città, con l'obiettivo di moltiplicare spazi e funzioni per stabilire un incontro, spesso casuale, che va a colmare la distanza tra l'opera d'arte e il pubblico. Le vetrine, fisicamente situate in un passaggio commerciale nel centro di Reggio Emilia, non hanno un indirizzo proprio. Solitamente destinate a cittadini frettolosi e distratti possono restare inosservate o catturare l'attenzione del passante, costringendolo a rallentare la sua corsa. Un cambio di funzione, un'interferenza nel tessuto urbano, che vuole sovvertire abitudini consolidate permettendo al pubblico di reagire all'esposizione in differenti modi e tempi.
Ogni mostra è accompagnata da una pubblicazione che raccoglie traccia dell'intervento dell'artista e introduce un terzo punto di vista attraverso il testo di una figura esterna al progetto.
NEUTRO
Sophie Westerlind - Yes, I used to be a great dancer
23.01.2022 - 16.04.2022